Istituto Aldini Valeriani, Istituto Leonardo Da Vinci, Liceo Sabin, Liceo Fermi, Scuole Primarie Carducci. E ancora: Primarie Federzoni, Gualandi, Garibaldi. Primaria Toti e Secondaria Casini di Savigno.
Sono solo alcune delle ventiquattro scuole fino ad ora raggiunte dalla nostra campagna “Per la riconquista della scuola, dell’universo e tutto quanto”.
Una settimana fa, infatti, abbiamo lanciato un’iniziativa molto semplice che ci consentisse, in totale sicurezza, di tornare nello spazio pubblico: scrivere su un cartello i 7 punti che avevamo proposto come condizioni per ripensare la scuola in questa fase di grandi cambiamenti e poi attaccare il cartello ad una scuola vicino casa. Abbiamo divulgato l’iniziativa sul nostro blog e sui nostri canali.
Dopo meno di una settimana dal lancio possiamo dire che la risposta è stata buona, soprattutto se teniamo conto del fatto che ci siamo dat@ appuntamento negli unici due giorni piovosi del maggio bolognese. Ci eravamo dett@: se raggiungiamo sei scuole va bene. Grazie anche alla partecipazione del Coordinamento Precari/ie della Scuola Bologna il numero è stato quadruplicato.
Questo piccolo risultato non è legato solamente alla nostra campagna, ma può essere inquadrato in un contesto molto più ampio: tutto il mondo della scuola sta iniziando a organizzarsi per rispondere alle politiche che lo stanno investendo. Politiche verticiste (è il primo dei punti che abbiamo individuato), che rischiano di avere ricadute drammatiche e strutturali.
Dalle assemblee di Non Una di Meno, a quelle organizzate da diversi sindacati, ai comitati di genitori, alle campagne contro folli dirigenze (tra cui, ancora a Bologna, il caso dell’IC 5: il mondo della scuola è in subbuglio e sta sperimentando forme di organizzazione che recano il segno dell’urgenza di modificare la rotta imposta dalla Ministra e dal Governo.
Questi tentativi di presa di parola ci dicono qualcosa: paradossalmente, stiamo attraversando un momento in cui diventa possibile ridiscutere la scuola in tant@.
Invitiamo tutte le realtà che si stanno muovendo sul campo a inventarsi nuove forme di incontro.
Per il momento cominciamo col dirci che esiste una forte voglia partecipazione contro le politiche che sono state attuate. Anche per questo motivo la nostra campagna rimane a disposizione per essere copiata, rilanciata, modificata.
Rilanciamo quindi i suoi sette punti, che sul nostro blog vengono spiegati e approfonditi:
No al verticismo emergenziale
Del Governo, della Ministra, della Dirigenza Scolastica.
Per essere pront@ a Settembre
Riaggiornamento delle graduatorie e stabilizzazione di precari/e.
Nessun@ rimanga indietro
Più fondi per educatrici, educatori, insegnanti di sostegno, di italiano L2 e in compresenza.
Torniamo a scuola in sicurezza
Classi meno numerose e più insegnanti. Il diritto all’istruzione e alla salute vanno di pari passo.
La classe è di chi l’abita
La didattica in presenza non è sostituibile.
No ai voti
Basta con l’ansia valutativa.
Alla riconquista dello spazio (virtuale)
No all’utilizzo delle piattaforme delle Corporation dell’hi-tech come Google, Microsoft, Amazon.