Priorità alla scuola alla Regione Emilia Romagna: non c’è più tempo

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Di seguito il testo del comunicato che Priorità Alla Scuola ha emesso a seguito dell’incontro presso la Regione Emilia-Romagna.

Lunedì 13 Luglio, Priorità alla Scuola ha chiesto spiegazioni alle Regioni in merito all’accettazione delle Linee Guida ministeriali riguardanti il ritorno a scuola a Settembre. Per questo, nonostante la stagione avanzata, ci sono state manifestazioni in dieci regioni, dando segno di una mobilitazione viva e compatta.

A Bologna l’incontro ha avuto un peso duplice dal momento che Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, è anche presidente della Conferenza delle Regioni e si è reso protagonista della trattativa col Governo. L’impegno era così importante che all’iniziativa hanno presenziato diversi attivisti di Priorità alla Scuola dell’Emilia Romagna, ma anche esponenti del Com­itato Nazionale.

Anche per questi motivi, l’incontro con Paola Salomoni, Assessora alla Scuola, all’Università, alla Ricerca e all’Agenda Digitale, unica inviata in rappresentanza della Regione ad accoglierci sulla soglia del palazzo, è stato del tutto deludente. 
L’Assessora non ha saputo rispondere a nessuno dei quesiti in merito all’accettazione delle Linee Guida, affermando che i punti da noi sollevati non fossero di sua competenza, salvo evidenziare elementi secondo lei positivi del documento approvato. Tutt’ora non è chiaro come sia stato possibile accettare quelle linee guida senza un aumento significativo dell’organico, come peraltro richiesto inizialmente dallo stesso Presidente della Conferenza delle Regioni e una riduzione consistente delle risorse.

A preoccupare, tuttavia, sono state le risposte dell’assessora sugli elementi che invece erano di sua competenza:

  • Rispetto alle linee guida per la riapertura dei centri riguardanti bambini e bambine dagli 0 ai 6 anni, l’Assessora ha risposto di non essere a conoscenza degli ultimi aggiornamenti;
  • Di fronte alla domanda su quando ci si sarebbe potuti aspettare queste indicazioni, l’Assessora non ha saputo rispondere;
  • L’Assessora ha inoltre affermato di essere ben consapevole che all’apertura ci saranno zone che vivranno maggiori difficoltà di altre e non ha saputo rispondere quando le veniva chiesto perché non fosse possibile sanare queste problematiche;
  • Rispetto ad una richiesta di presa di posizione contro l’uso della DAD, se non come elemento residuale ed emergenziale, l’Assessora non ha preso posizione;
  • Parimenti non ha risposto circa la richiesta di un intervento in merito alle decisioni che alcuni Collegi dei Docenti e Consigli d’Istituto stanno prendendo autonomamente in questi giorni sulla riduzione dell’orario scolastico e sulla promozione della didattica online.

Le uniche risposte che abbiamo ottenuto confermano la linea del rinvio di responsabilità già applicata dal Governo: le decisioni rimandano sempre ad altri tavoli, alcuni attivi, altri da attivare, non è dato sapere quando. Quando facevamo notare che ormai si è arrivati al 13 luglio e che le decisioni dovevano già essere prese da tempo, l’Assessore ha dichiarato di aver chiesto interventi tempo fa ma di non aver ricevuto risposta. 

Infine, dopo aver illustrato i punti del comunicato con cui avevamo richiesto l’incontro, abbiamo posto due richieste puntuali:

  • Innanzitutto che Priorità alla Scuola sedesse al tavolo regionale per la riapertura della scuola, quantomeno per avere una giusta trasparenza sulle decisioni che vengono prese;
  • In secondo luogo, abbiamo chiesto che le elezioni di Settembre non si svolgessero negli edifici scolastici, visto che il tempo necessario per la sanificazione degli ambienti richiederebbe una lunga sospensione dell’attività scolastica. 

A nessuna di queste richieste abbiamo ricevuto risposta.  Gli unici impegni assunti si sono limitati al fatto di riportare al Presidente Bonaccini i temi presentati e a condividere i verbali degli incontri regionali svoltisi nelle ultime settimane. L’incontro è quindi terminato col più classico “vi faremo sapere”, che a metà Luglio ha avuto tutto il gusto di un “arrivederci e grazie”.

A conferma di questa sensazione è giunta la risposta, inviata tramite mail a Costanza Margiotta, da parte della Vicepresidente della Regione, Elly Schlein. La Vicepresidente ha risposto esclusivamente in merito alla questione delle scuole per gli 0-6 anni. Ci è stato riferito di essere al lavoro con enti locali e gestori, senza fornire ulteriori dettagli. Al tempo stesso ci viene riportato di una discussione in corso alla Conferenza delle Regioni, in interlocuzione col Governo, in ottica di riapertura, su cui non viene fornita alcuna data di riferimento per sapere le decisioni prese, né quali siano i nodi della discussione. La Vicepresidente ha inoltre presentato come risultato già raggiunto la riapertura in sicurezza di buona parte dei nidi – riferendosi alla riapertura attuata da alcune strutture nelle ultime tre settimane di luglio – con modalità che sono state fortemente contestate sia dalle lavoratrici e dai lavoratori che dai genitori, non da ultimo proprio perché sono ben lontane dal garantire la sicurezza.

Infine, la Vicepresidente ha ribadito che saranno stanziate risorse, ma non ci viene detto il modo in cui verranno impiegate.
Occorre sottolineare che anche in questo caso non abbiamo ricevuto risposta rispetto alle nostre richieste più puntuali: la presenza di PAS ai tavoli regionali e la ricerca di spazi adeguati per le votazioni di Settembre, in modo da non interrompere l’attività scolastica.
A maggior ragione dopo questi avvenimenti, siamo fortemente consapevoli dell’estrema urgenza di una nuova e massiva manifestazione nazionale che si rivolga a tutta la società.

Anche per questo guardiamo con attenzione a quanto avvenuto in quelle stesse ore a pochi chilometri dalla Regione, dove un’altra manifestazione vedeva le operatrici dei nidi in sciopero sotto il Comune, che si è reiteratamente rifiutato di discutere le condizioni di riapertura dei servizi scolastici con le lavoratrici e i lavoratori. Non solo in tema di condizioni sanitarie non è possibile separare le garanzie sulla salute del personale da quelle di bambini e bambine, ma soprattutto, come già affermato diverse volte da Priorità alla Scuola, l’emergenza non può essere utilizzata per giustificare il peggioramento delle condizioni di lavoro. Questo vale nel caso dei nidi, così come nella scuola, nella sanità e in tutti i luoghi di lavoro.
Come abbiamo ribadito quella stessa mattina anche col Comitato Nazionale e con Costanza Margiotta nel nostro primo incontro dal vivo, la ricchezza di Priorità alla Scuola risiede nell’aver riunito tutta la comunità educante.
Per questo suo statuto originario PAS ha come principio inderogabile il rifiuto di ogni tentativo di operare artificiose contrapposizioni tra i diritti di cittadini e cittadine in qualità di genitori e diritti di lavoratori e lavoratrici.

Priorità Alla Scuola Bologna